FERRERA ERBOGNONE
Cenni storici
Secondo lo storico pavese Siro Capsoni, il toponimo “Ferrera” deriva dal latino “Ferraria”, per la presenza di vene di ferro nel sottosuolo e per alcune officine che lavoravano detto materiale. Il sacerdote C. Calvi ritiene invece che il toponimo risalga al culto di Giove Feretrio, praticato in loco. Il secondo toponimo, Erbognone, deriva dal nome del torrente che attraversa il territorio comunale. Il corso d’acqua è chiamato Erbognone nella parte finale del suo percorso, mentre più a nord è chiamato Arbogna, motivo per cui, in alcune carte topografiche del Settecento, il borgo è indicato come Ferrera d’Arbogna. Il paese è identificato anche come Ferrera Lomellina, come attestato da documenti d’ufficio della stazione ferroviaria, inaugurata nel 1862. Dal 1871, infine, nelle carte compaiono i toponimi attuali.
Il territorio di Ferrera Erbognone fu abitato sin da epoca remota. Negli anni scorsi, lungo il torrente, sono stati ritrovati alcuni reperti risalenti alla tarda età del bronzo (1300-1200 a. C.), mentre tra Ferrera e Lomello, in località Confaloniera, sono stati scoperti reperti di epoca romana, periodo a cui si fa risalire la nascita del villaggio. A nord dell’abitato passava la strada consolare che collegava “Ticinum” (Pavia) ad “Augusta Taurinorum” (Torino) e che conduceva alle Gallie.
Nel Medioevo il sito probabilmente era fortificato: tale supposizione è motivata dalla presenza di una torretta quadrangolare, con fregio dentellato in cotto, situata in una casaforte nella parte orientale del paese, verso Sannazzaro.
Nel XIV secolo il borgo diede i natali a Giovanni da Ferrera, uno dei più noti architetti del tempo. L’uomo è ricordato, insieme a Jacopo da Cozzo, per aver progettato il ponte Coperto di Pavia, sul Ticino, costruito nel 1351 sui resti di un ponte romano da cui partiva la via delle Gallie in direzione della Lomellina.
Nel corso del Trecento Ferrera fu feudo dei Sannazzarii, come si evince da documenti dell’epoca. In seguito, Ferrera seguì le sorti della famiglia Malaspina, di cui costituì una parte del feudo fino alla fine del Settecento.
Alla metà dell’Ottocento i cittadini di Ferrera parteciparono alle vicende risorgimentali. Una leggenda narra che il fantasma di un soldato austriaco, ucciso in paese, si aggiri ancora sulle acque del cavo Quintone. Alle guerre d’Indipendenza partecipò anche il generale di cavalleria Enrico Strada, decorato con medaglia d’oro al valor militare. Il generale è sepolto a Ferrera nel mausoleo di famiglia.
Nella seconda metà dell’Ottocento a Ferrera fu impiantata una filanda che dava lavoro a un centinaio di persone. Allo stesso periodo risale l’apertura dell’ufficio postale.
Agli inizi del Novecento, alcuni eventi destarono scalpore. Nel 1902 il brigante monferrino Francesco De Michelis e il malavitoso Luigi Fiandi uccisero il carabiniere Andrea Capoani e la guardia campestre Teodoro Baldi. Nel 1912, uno sciopero di braccianti e di mondine portò all’arresto di Maria Provera: questo fatto, sintomo di un diffuso malcontento sociale, diede spunto alla nascita del canto popolare “Il ventiquattro di maggio a Ferrera”. Nel 1920, infine, Ottavio Napoli, un socialista del luogo, fu ucciso da un gruppo di squadristi.
Per molto tempo l’economia di Ferrera si è basata essenzialmente sull’agricoltura. Dagli anni Sessanta del Novecento, il territorio comunale ospita, insieme a quello di Sannazzaro, una delle più importanti raffinerie a livello europeo, di proprietà del gruppo ENI.
La chiesa parrocchiale
La chiesa parrocchiale, attualmente dedicata a San Giovanni Battista, fu costruita nell’anno Mille in stile romanico e in seguito fu restaurata secondo i dettami dell’architettura barocca. Nel XVIII secolo, l’edificio fu ingrandito con l’aggiunta delle due navate laterali. L’ultima modifica, effettuata intorno al 1930, riguarda l’ampliamento del coro. All’interno dell’edificio ci sono cinque altari. L’altare della navata destra custodisce una preziosa pala, La Madonna del Rosario, di Guglielmo Caccia e bottega [nota].
La torre campanaria fu costruita verso il XII secolo; in passato fu utilizzata come torre di avvistamento.
Dove ora si trova la canonica, un tempo sorgeva il forno della comunità.
Gli edifici civili
Fra gli edifici civili di notevole interesse si annoverano palazzo Strada e la vicina ghiacciaia. Dimora, in passato, di una delle famiglie più influenti di Ferrera, Palazzo Strada attualmente è la sede dell’Ecomuseo del paesaggio lomellino e di altre associazioni locali.
Eventi
Due sono gli eventi consacrati dalla tradizione: la Sagra patronale di San Giovanni Battista e la Sagra d’Ottobre. La prima si svolge nell’ultima decade di giugno, in occasione della festa liturgica del Santo, mentre la seconda ha luogo la terza domenica di ottobre. I programmi delle sagre sono consultabili sul sito Internet e sulle pagine social della Pro Loco.
Bibliografia
Elenco di testi e/o siti internet di riferimento:
- R. Bergamo, Storia dei Comuni, frazioni e parrocchie della Lomellina, Pavia, EMI, 1995.
- A. Chiodo, Presenze moncalvesche in Lomellina, “Viglevanum”, 22, 2012.
- Comune di Ferrera Erbognone, Sito internet dell’Amministrazione – sezione dedicata alle notizie storiche